I vincitori della X edizione
di Periferia dell'Impero film festival 2019
concorso internazionale per cortometraggi
Premio miglior corto 2019
"All these creatures" di Charles Williams (Australia)
Motivazione:
Un adolescente assiste impotente al progredire della malattia mentale del padre, ed è costretto ad adattarsi, di giorno in giorno, al graduale peggioramento delle condizioni psicofisiche dell'uomo, mentre intorno a loro la macchina da presa fluttua in un'atmosfera tra sogno e misticismo. Il film, vincitore della Palma d'oro a Cannes, parla di umanità, sia dal punto di vista spirituale che biologico. "Ho cercato di riflettere sul distacco tra l'aspetto razionale, ovvero la possibilità di autodeterminarci, e la materia di cui siamo fatti" ha dichiarato il regista australiano il cui cinema trae spunto da maestri opportunamente reinventati dai fratelli Dardenne a Tarkovskij a Terrence Malick.
Una riflessione quasi filosofica sul senso del mondo e di tutte le parti del sé. " Tutte quelle creature" a cui allude il titolo popolano il nostro mondo interiore. E nessuno sa di preciso, come afferma la voce fuori campo del ragazzo che accompagna costantemente le immagini, quale parte è la malattia e quale parte invece sei tu"
"Humam" di Carmelo Segreto (Italia)
"Il nostro concerto" di Francesco Piras (Italia)
Mina Sadati
Vittorio Ciorcalo
Corti finalisti
"Mon Clochard" di Gian Marco Pezzoli (Italia)
"All these creatures" di Charles Williams (Australia)
"The Role" di Farnoosh Samady (Italy/Iran)
"Genericamente" di Giulio Neglia (Italia)
"Slaughter" di Saman Hosseinpuor (Kurdistan)
"Il nostro concerto" di Francesco Piras (Italia)
Al termine premiazione dei corti vincitori
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